Francesca è la primogenita di Giorgio Ambrosoli, avvocato nominato commissario liquidatore dell’attività finanziarie del banchiere Michele Sindona. Fu assassinato l’11 luglio 1979.
Sono trascorsi quarant’anni dalla morte di Giorgio Ambrosoli. La figlia Francesca ripercorre le tappe della vita del padre con spaccati di vita familiare, ne descrive il volto umano noto non solo ai parenti ma anche agli amici più intimi, raccolti nel libro “Giorgio Ambrosoli – dolore, orgoglio, memoria” edizioni San Paolo (206 pag., 16,00 euro).
Il libro nasce dalla collaborazione della giornalista Francesca Bove che lavora nella redazione di Chiesadimilano.it e nel mensile della Diocesi ambrosiana Il Segno e dell’inserto Italia 7 di Avvenire. Il volume è arricchito anche dalla prefazione di Don Luigi Ciotti.
Nel libro la figlia Francesca ricorda i momenti significativi della vita del padre è una testimonianza per studenti e giovani per quanto è accaduto prima e dopo la morte di Ambrosoli e di come la figura dell’avvocato rappresenti oggi un esempio per le generazioni future.
Francesca ripercorre i momenti più intensi della vita con il padre, del coraggio della madre, della nonna e dei tanti amici di cui si è trovata circondata dopo quella fatidica notte di luglio.
Ambrosoli giovane avvocato della Banca d’Italia accetta un delicato incarico di indagare sui legami tra interessi finanziari e criminalità organizzata che portano ad illeciti guadagni e all’abuso di potere a scapito di onesti cittadini.
Il suo carattere fatto di rigore morale e intellettuale lo rendono il bersaglio di ricatti fino al tragico epilogo della sua morte. Francesca nell’opera parla di un uomo brillante, di un papà affettuoso, stimato, benvoluto. Ricorda momenti della vita trascorsa insieme al padre invece che parlare solamente del momento della morte.
Racconta la vita di Ambrosoli in una chiava completamente personale con ricordi intimi raccontati con ironia, racconta di un marito innamorato, di un papà allegro. Nel libro Francesca per la prima volta si racconta ripercorrendo i momenti dell’infanzia, dell’adolescenza descrivendo i luoghi a lei cari e ricordando le persone importanti che hanno fatto parte della sua vita.
Il dolore, la rabbia e il vuoto lasciano il passo alla fiducia e alla voglia di guardare al futuro, Francesca in questi anni ha maturato la consapevolezza che il lavoro del padre e il suo insegnamento non andrà perso e continuerà a parlare ai giovani nelle scuole li renderà migliori e motivati nella ricerca del bene comune.